LA MIA FILOSOFIA
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SCOPRI IL NOSTRO MODO DI ESSERE
DOVE TUTTO È INIZIATO
I miei nonni sono sempre stati guidati da una passione. Una passione che li ha portati a produrre vini che fossero espressione del territorio e riconoscibili nel tempo per il loro carattere.
UN MODO DI PENSARE
A me non piace parlare dei miei vini, meglio se ne parlano gli altri. Vorrei che fosse chiaro che io non produco, chi produce sono le mie viti e il terreno dove sono state piantate e l’aria che respirano.
Io sono solo l’anello finale della catena, il mio compito è quello di proteggerle e raccogliere il frutto che mi danno come ricompensa. Se i grappoli sono perfetti e in perfetta maturazione tutto diventa più facile.
L’IMPERFEZIONE
CREA LA PERFEZIONE
La natura è fragile e delicata. Per millenni la bellezza della natura è stata l’ispirazione di artisti e poeti di tutto il mondo.
UN FUTURO SOSTENIBILE
DURA NEL TEMPO
Io credo e mi hanno insegnato a credere che la natura va rispettata, in particolar modo la terra, i frutti e le viti che vi crescono. Troppi interventi ispirati al progresso vanno contro natura, impoveriscono il terreno, non rispettano l’ambiente e le persone e tolgono alle piante la capacità di autodifendersi. È per questo che coltivo i vigneti in un modo quasi selvaggio. Questa è la mia filosofia.
TUTTI NE PARLANO
MA POCHI LO FANNO
Tutte le lavorazioni più importanti durante l’anno vengono rigorosamente fatte a mano.
PODERE SAN GIORGIO:
UN VIGNETO IN ARMONIA CON LA NATURA
I miei vigneti stanno al centro di un oasi naturale fondata nel 1994. Su questi terreni il rispetto della natura, degli animali e delle piante è un requisito essenziale.
L’IMPATTO DELLA STORIA
E L’EQUILIBRIO TRA SUOLO E CLIMA
I miei vigneti distano circa 5 chilometri dalla costa del mar Tirreno che ne influenza positivamente il microclima. Sono inoltre situati in prossimità del borgo medioevale di Lari, antico capoluogo delle colline pisane. Nel 1406 d.C. la cittadella è stata sede del Vicariato del governo fiorentino ospitando i membri delle più nobili famiglie tra cui i Medici, Pitti e altre provenienti da tutto il Granducato di Toscana. E’ per questo che i miei nonni e gli altri contadini di questo territorio ebbero la possibilità di allevare bestiame, produrre cereali e vini apprezzati dalla nobiltà e dal clero.